Politecnico Milano: Industria 4.0 in Italia vale 2,4 miliardi di €

Industry 4.0

Fonte: Digital 4

Secondo il report 2018 dell’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico l'Industria 4.0 in Italia nel 2017 ha raggiunto un valore di 2,3-2,4 miliardi di €.

Rispetto all’anno precedente si è avuta una crescita del mercato del 30%, a questo valore si aggiunge poi un indotto di circa 400 milioni di euro in progetti di innovazione digitale industriale “tradizionali”.

La crescita e le dimensioni del mercato non sono i soli lati positivi. In un campione di 236 imprese industriali di tutti i settori (27% PMI e 73% grandi aziende), solo il 2,5% non sa cosa significhi Industria 4.0 (due anni fa era quasi il 40%), mentre il 15% è in fase esplorativa, e il 55% ha già implementato soluzioni 4.0.

Dai dati dell’Osservatorio è evidente il decisivo ruolo del Piano Nazionale (Piano Calenda) per promuovere questa conoscenza e i conseguenti progetti Industria 4.0 delle aziende in Italia: il 92% ne conosce gli incentivi (era l’84% un anno fa), la metà ha già usufruito di forme di iper e superammortamento per investimenti in questo campo, e una azienda su 4 lo farà a breve. 

Il Piano Nazionale è un eccellente acceleratore della trasformazione 4.0, ma gli incentivi non possono proseguire all’infinito: la prossima grande sfida è trovare i giusti percorsi per coinvolgere le PMI, il cuore della manifattura italiana.

Scomponendo il valore di mercato di 2,3-2,4 miliardi nei sei componenti di tecnologia digitale di Industria 4.0, l’Osservatorio evidenzia che la maggiore componente è l’Industrial IoT, in cui sono stati investiti circa 1,4 miliardi di euro (+30% sul 2016). A seguire Industrial Analytics con 410 milioni (+25%) e Cloud Manufacturing con 200 milioni (+35%), poi l’Advanced Automation (145 milioni di euro, +20%), e l’Advanced HMI (Human Machine Interface), che è il minor componente per valore (30 milioni), ma quello in più forte crescita (+50%).

Le applicazioni Industria 4.0 implementate dalle 236 imprese analizzate sono quasi 900, per una media di 3,7 per ciascuna (l’anno scorso erano 3,4), distribuite nelle tre aree dei processi aziendali: Smart Lifecycle (sviluppo prodotto, gestione del ciclo di vita, gestione dei fornitori), Smart Supply Chain (pianificazione dei flussi fisici e finanziari) e Smart Factory (produzione, logistica, manutenzione, qualità, sicurezza e compliance). 

Il report 2018 evidenzia che la crescita di Industria 4.0 è in linea con le attese più rosee, per quest’anno è atteso un ulteriore incremento del 25-30% del mercato, e se il quadro regolatorio rimane questo i benefici si protrarranno per tutto il 2019.

La carenza di competenze sulle tecnologie digitali è spesso citato come il principale ostacolo per i progetti Industria 4.0. Dall’analisi emerge che il 50% delle imprese ha già concluso o avviato una valutazione delle competenze 4.0. La valutazione interessa tutte le funzioni aziendali e si basa su 5 competenze principali necessarie per la trasformazione 4.0: applicazione del lean manufacturing per industria 4.0, gestione della supply chain digitale, cyber-security, manutenzione smart, e relazione persona/macchina.

In media, circa il 30% delle aziende dichiara di sentirsi preparata sul piano delle competenze per affrontare Industria 4.0. Tra le rimanenti, il 24% intende colmare il divario con la formazione del personale e l’11% acquisendo le competenze mancanti all’esterno, ma solo una minoranza ha già piani strutturati per procedere. 

Un dato sorprendente, però, risulta essere il basso coinvolgimento della funzione HR (Human Resources) nello sviluppo e implementazione delle strategie Industria 4.0 delle aziende. 

Tags: Industria 4.0, Innovazione, Piano Calenda, Osservatorio 4.0, Politecnico di Milano

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