Governance e Fondi Europei per lo sviluppo dei territori

Aeroporto di Rzeszów

Fonte: Aeoropolis

La storia di Rzeszów testimonia come una buona governance possa garantire lo sviluppo reale e duraturo di un territorio.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca afferma che ci sono 1 miliardo e 806 milioni di euro di fondi europei ancora da spendere che andranno persi a fine anno se non si riuscirà a certificare le opere per cui sono stati utilizzati.

Questa è la prova più evidente del fallimento della classe dirigente locale che, nel contesto d’inefficienza della pubblica amministrazione, ha dimostrato il peggio di sé. Ma ci sono stati altri Paesi europei che negli ultimi quindici anni hanno saputo sfruttare queste risorse per favorire lo sviluppo di comparti industriali come quello aeronautico che da molti anni registra dati positivi per le industrie del settore.

Questo è ciò che è successo in Polonia, in particolare nell’area di Rzeszów. Una governance pubblica adeguata, partendo da un cimitero di fabbriche di aerei che in passato fornivano l’Unione Sovietica, è riuscita a trovare la strada dello sviluppo industriale.

In quindici anni la classe politica a Rzeszów ha promosso un programma di crescita importante sfruttando al massimo le risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea (dal 2007-2013 la Polonia ha ricevuto e investito 67,3 miliardi di euro, diventando il maggiore fruitore di fondi dell’Unione). Oggi le imprese del cluster aeronautico rappresentano il volano economico per l’intero territorio. Grandi gruppi aeronautici, attratti dalle condizioni logistiche e dal sistema di supporto agli investimenti, hanno implementato nuovi impianti e il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5 per cento. L’area industriale di Rzeszów può definirsi un centro di eccellenza aeronautico, con una filera qualificata dell’indotto, con la presenza di grandi gruppi e conta circa 150 aziende.

Il sindaco di Rzeszów, Tadeusz Ferenc, afferma: «Quando nel 2003 la tedesca MTU decise di produrre motori per aerei nel nostro territorio ci imponemmo di non lasciarla più andare via. Così aprimmo una “zona economica speciale”, a tassazione ridotta, e decidemmo di investire in tutto ciò che avrebbe reso più confortevole la vita dei nuovi arrivati: migliorammo le scuole, potenziammo il turismo, inaugurammo stadi e luoghi di ricreazione. Quando arrivò l’americana Heli-one per aprire una fabbrica le chiedemmo di che tipo di personale aveva bisogno e potenziammo la nostra Università di ingegneria aeronautica».

Oggi la città mantiene elevatissima la capacità di spesa dei fondi comunitari attraverso una struttura amministrativa con una dirigente responsabile e 30 persone formate dal governo centrale che si dedicano solo a seguire le pratiche di Bruxelles. «Grazie all’Europa il numero dei nostri investimenti è salito del 60 per cento dal 2004 al 2015», racconta Ferenc sorridendo: «La maggior parte sono stati in infrastrutture, ma non solo. Anche salute pubblica, cultura e turismo, al punto che in questi ultimi anni abbiamo attratto 35mila cittadini in più e siamo tra le città più ricche e vivibili della Polonia».

 

 

Tags: Aerospace & Defense, Settore Aeronautico, Fondi Europei

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